Festa del prematuro 2023
17 Novembre Giornata Mondiale della prematurità
La mission della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (TIN ) è la cura del neonato, ponendo al centro dell’attenzione il benessere della diade mamma-neonato.
La TIN è quel luogo dove una culla termica ed un respiratore sono sempre pronti, dove all’improvviso l’interfono diffonde un richiamo inequivocabile “un neonatologo in sala parto” e devo correre consapevole che il tempo è prezioso; al mio arrivo non trovo un un bimbo paffutello in braccio ad una mamma, ma un piccolo neonato che potrei tenere in una mano, e allora sento la responsabilità del suo, del loro futuro nelle mie azioni che devono essere puntuali e precise così come ho faticosamente imparato con l’esperienza. Uno sguardo veloce agli occhi dei genitori, increduli e spaventati che ripongono in me tutte le loro speranze ed io prima di loro credo in quel miracolo. E poi il viaggio lungo fatto di emozioni, speranza ed umanità dove le carezze non sono un gesto scontato e la cura è sia clinica che umana a lui/lei e a tutta la sua famiglia. Preoccuparsi, ma gioire insieme fino a quel momento importante che li vede finalmente a casa.
Curare i neonati pretermine è un grande impegno che va fatto in primis con competenze ed esperienze specifiche, ma anche con tanto cuore e amore. Abbiamo una grande responsabilità perché “Loro sono il nostro futuro”.
Prendersi cura del neonato significa prendersi cura della famiglia, favorire l’attaccamento alle figure genitoriali, lenire le loro paure e sensi di colpa..
Una mamma che partorisce prematuramente è spesso colta da innumerevoli sentimenti, del tipo: “non sono stata capace di portare a termine la gravidanza” “è colpa mia”, ansia, paura che quel suo piccolo bimbo possa non farcela, possa avere dei problemi…
E …”attenzione”: anche i papà sono colti dagli stessi medesimi sentimenti..
Riveste un ruolo importante la comunicazione con i genitori da parte di noi medici: dobbiamo saper comunicare e sapere quanto importante sia il modo in cui ci approcciamo a loro. Le prime parole che rivolgiamo ai nostri genitori rimangono scolpite come marmo nelle loro menti… non le dimenticheranno mai più.
Per esempio, è importante parlare del loro bambino chiamandolo con il suo nome, annunciare che il percorso che li attende sarà lungo, ma che lo percorreremo insieme, con tutte le armi per far fronte alle eventuali problematiche che incontreremo. I nostri bambini sono dei guerrieri, e noi dobbiamo, con l’indispensabile supporto dello psicologo di reparto, aiutare i genitori nel trovare forza e resilienza.
Il neonato pretermine ha dei diritti ben precisi, tanto che Nel 2010 è stata redatta la Carta dei diritti del Neonato Prematuro, proprio in Italia, dopo un appello dell’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon. E ’costituita da 10 articoli che sanciscono il diritto dei prematuri ad essere considerati una persona a tutti gli effetti, ad avere le migliori cure, ad essere seguito con adeguati follow up multidisciplinari, a poter usufruire dell’allattamento materno, tanto prezioso per il prematuro, ad avere da subito, la presenza e l’affetto dei propri genitori.
E’ per tale ragione che risulta fondamentale la presenza dei genitori dei nostri piccoli pazienti che rappresenta un punto cardine della terapia dei nostri piccoli. E’ per questo che l’ingresso a mamma e papà è garantito 24 ore su 24. Già dalle prime ore dopo la nascita per tutti i ricoverati, anche quelli in supporto ventilatorio, è assicurato il contatto precoce tra le braccia della mamma, garantendo il “pelle a pelle” o, se non possibile per motivi clinici della mamma, con il papà.
Il 17 novembre si celebra la giornata mondiale del nato pretermine.
L’iniziativa è nata il 17 novembre del 2008 a Roma, durante una riunione della Fondazione Europea per l’assistenza ai neonati. Proprio in quel giorno, uno dei membri dell’organizzazione, divenne padre di una bimba, dopo aver perso 3 neonati prematuri.
L’obiettivo è quello di divulgare e sensibilizzare le persone sul tema della prematurità.
Come gli altri anni, in occasione della giornata del neonato prematuro, le nostre città si illumineranno di viola: questo è il colore della prematurità, il viola significa “sensibilità ed eccezionalità” che ben si addice alla prematurità; anche il nostro ospedale di Seriate si è illuminato: è un segno di positività, speranza, in un percorso talora molto difficile.
Come ogni anno, in occasione del 17 novembre, abbiamo incontrato gli studenti di alcuni istituti superiori della bergamasca: è stato trattato il tema della prematurità con interventi del ginecologo, dell’ostetrica, del neonatologo, dell’infermiere, della psicologa e la testimonianza di una mamma di un nostro ex neonato pretermine.
Il motivo è stato quello di far conoscere il mondo della prematurità e la grande squadra di professionisti che ruota attorno al neonato pretermine, e anche …perché no.. per una eventuale scelta professionale futura di questi studenti.
Durante l’intera giornata del 17 novembre abbiamo incontrato molti nostri ex neonati prematuri insieme alle loro famiglie nella hall dell’ospedale ove erano presenti le bancarelle della nostra Associazione “Insieme per Crescere Onlus” e “Mani di Mamma” .
Da ultimo, poiché in questo periodo particolare, abbiamo dovuto conoscere e affidarci un po’ di più ai social, quale strumento per sentirci vicini, senza poter essere in presenza, abbiamo trasferito sulla nostra pagina instagram: “la_tin_di_seriate” una serie di iniziative, video, interviste, relative al neonato pretermine, che vi invito a visitare.
Dr.ssa Cristina Bellan
Scrivi un commento